Roma 30.07.2015
1*2 *3*Non mi è mai piaciuto lasciare la mia vita in mano al destino, ho sempre avuto la sensazione di dover essere io la penna che lo scrive, a volte però,le cose non vanno come vorresti, ma il più delle volte, se ci si crede davvero e se hai fortuna, la vita può anche sorprenderti riaccendendo quei ricordi apparentemente rimossi o dimenticati e ti rendi conto (come in questo caso) che i bei ricordi per fortuna, non scompaiono mai.
E’ passato poco più di un anno da quando ho ricevuto la lettera d’invitoa partecipare ad una serata insieme ai componenti del gruppo folk 81*-“per l’occasione denominata Vecchie Glorie…!!”
Non ho esitato molto a confermare la volontà di partecipare, la sensazione è stata il riaccendersi del mio entusiasmo per la tarantella è stato come rivivere per un giorno, magari solo per un’ attimo, quello stesso della prima ora, dove insieme a quei magnifici ragazzi “che saluto con affetto” abbiamo dato vita con fierezza a un’idea di quegli uomini nati un giorno prima di noi, da lì... ha inizio quel cammino, quella storia,che negli anni con l’esperienza e il lavoro di ciascuno è diventato tesoro di molti , il gruppo folk. **
A volte si sa , le cose, gli avvenimenti, sembrano accadere per caso, ma il caso non è mai casuale infatti, nell’Agosto 1981 la piazza stracolma di gente nella sera del primo esordio è stata davvero un’ esperienza che credo rimanga indelebile nella memoria di chi l’ha vissuta, ognuno nel proprio ruolo, tra i preparativi, l’attesa, i minuti che precedono l’entrata in scena, tra il coraggio e la paura che in maniera quasi magica alle prime note intonate dai musicisti ci trasformò tutti in leoni pronti a trasmettere per la prima volta una passione antica al pubblico in attesa, in quegli anni poi, eravamo molti molti di più e pochi quella sera erano rimasti in casa, inoltre, credo rare volte sia accaduto di vedere la nostra piazza così orgogliosa di gente pronta ad aspettare per applaudire l’evento, nel suo genere uno dei migliori degli ultimi 30anniche solo le giornate perfette sono capaci di regalarle, è un genere di cosa questa che si può spiegare perfettamente come il sapore della pera,ma non si può capire finché non lo si assaggia.
L’elogio è certamente da fare a chi oggi, come si usa dire: “è in scena” ma, è ancor più meritato da coloro che, dal primo giorno ognuno nel suo tempo, hanno saputo mantenere in vita e tramandare alle generazioni che si sono succedute un patrimonio di tradizioni e di cultura ricercate casa per casa, ascoltando i racconti dei nonni e delle nonne di “allora” che sin dai primi giorni le ha rese fiere e orgogliose insieme a un intero paese, sono convinto inoltre,“al di la di ogni sana o malevole critica” che in questi anni vi sono stati ragazzi, uomini donne che hanno agito con serietà e con coscienza, e che vada comunque rivendicato che le esperienze acquisite hanno sviluppato una molteplicità di intenti adatti a contribuire fortemente a trattenere lo sfarinamento del gruppo.
A tutti coloro che oggi, con ammirevoli sacrifici, simpatica o antipatica genuinità e bravura proseguono nelle tradizioni affinché questo “sogno romantico” continui ad animare e stimolare i sentimenti dei giovani di questa e delle future generazioni e far si che anno dopo anno si parli ancora delle nuove esperienze di questa favola che da tempo ormai appartiene a tutti,senza mai dimenticare la nobiltà d’animo e di spirito che hanno animato i “fondatori esecutori” del Gruppo folk, i quali,hanno raccolto e trasmesso tradizioni caratteristiche, tipiche, genuine ancora oggi in scena, non modificandone il racconto popolare.
Parlando della bella serata del 19 Agosto 2014 sebbene sia stata piacevole e d’effetto, in cuor mio, avrei desiderato che la presenza dei ragazzi dell’81 fosse stata totale…e non solo. “senza nulla togliere né all’antico racconto matrimoniale comunque di grande effetto né alla bella compagnia dei presenti con i quali mi sono trovato benissimo e saluto.” avrei ricantato volentieri con loro virigulanda come la prima volta versione quasi gospel..avrei desiderato rifare un passo di tarantella senza dare troppo spazio alla esagerata monotona teatralità che se non ben “misurata” rischia il più delle volte di scavalcaretutto ciò che è il contesto storico, ciò che è la vera tradizione, una tradizione vecchia più del blues.
Ad ogni modo, sappiamo bene che le persone leggono di più una storia quando parla di loro ,quando gli appartiene, ragione questa per far si che la penna incaricata di scriverla obbedisca alla realtà, la rispetti, la ascolti,affinché il racconto di questa storia popolare rimanga speciale per chi legge o leggerà proprio come una bella canzone che al di la del tempo che passa , al di là di ogni singola interpretazione riesce sempre ad emozionare a RI fotografare con successo quel momento tanto speciale.
Tuttavia, capisco bene, questa mia è espressione di un sentimento che sfiora un po’ la nostalgia,*** viene da chiedersi allora se quei pezzetti di vita fanno venire la voglia di volgersi indietro ripensando ai ricordi dei bei tempi andati...ricordi che aiutano e che molte volte diventano la forza del nostro domani, io è da li che vengo e da li che continuo a camminare, insomma, quegli anni 80 anni sono stati un periodo molto fecondo, che resta indelebile nella memoria di chi lo ha vissuto, ma anche di quanti ne hanno subito e ne subiscono ancora l’influenza, indirettamente erano anni spumeggianti, dove c’era un vero culto dell’immagine e una grande voglia di apparire, non c’erano i talent, ma più talenti si , inutile negarlo, non mi dispiace per niente dirlo , erano anni in cui si lasciava un segno, proprio come in quella splendida sera di quell’Agosto dell’81 dove in quell’atmosfera magica e senza tempo noi come semplici e genuini artigiani , che dir si voglia, il nostro segno lo abbiamo lasciato, a ripensarci è una cosa che in maniera unica e inaspettata mette l'allegria addosso, la stessa che si sente nel riascoltare le note sempre magiche e senza tempo diSultans Of Swing ….e non’ è cosa da poco.
Saluti
Tonino Olita
* credevo !!
**“A onor del vero ,”molti lo sanno” bisogna risalire alla metà degli anni 70 o poco più quando in casa della prof.ssa Liliana Alberti (fantastica “nei miei ricordi” nell’organizzare eventi adatti all’aggregazione e al socioculturale) iniziammo a muovere i primi passi verso il folk locale, se non ricordo male eravamo in terza media e già quell’esperienza si dimostrò essere stata molto molto apprezzata.”
** *…forse, ma sento di parlarne ora
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