mercoledì 25 gennaio 2012

"un elefante in una cristalliera" - I miromagnum Partecipano all'evento

Ieri sera su invito del Presidente del Parco Nazionale del Pollino i Miromagnum hanno partecipato attivamente alla riunione indetta dall'Ente obiettivo: "Fare rete per creare un Grande evento per il Territorio", I Miromagnum, per conto del Presidente Marcello Perrone, hanno dato piena disponibilità a lavorare in tal senso.  Con l'istituzione di un tavolo di lavoro  permanente per la realizzazione della proposta di progetto. Occorre precisare che l'idea già da tempo, è stata sposata, come metodo dai Miromagnum, vero è che lo Xenia Folklore festival 2011 è stato totalmente improntato su una pianificazione condivisa tra soggetti pubblici, privati, associazioni. Il tavolo ha già un punto di partenza, difatti se pur da molti contesta,  Gerardo Bonifitati ha presentato un Budget di massima dove si illustra il perimetro temporale e territoriale dell'evento. Nei prossimi giorni il tavolo costituito dalle amministrazioni e i vari presidenti dei gruppi partecipanti dovranno trasformare l'idea in un progetto perseguibile e attrattivo. L'obiettivo che ci si pone è quello di poter partecipare all'aggiudicazione dei POR regionali dei grandi eventi. La scadenza è tra meno di un mese, ogni partecipante ha l'obbligo di mettere a fattor comune il proprio impegno, lasciando sterili campanilismi, ognuno dovrà lasciare su quel tavolo un po della propria autonomia in nome della cooperazione. Un monito, "proposta bocciata, proposta enunciata" questo è l'unica regola che dovrà seguire l'iter di progettazione! Badate amici qualora dovessimo perdere anche questo treno ho paura che sarà difficile rivedere Festival del foklore di prestigio sul territorio....

Avanti al lavoro!
CASTROVILLARI - Sa bene di voler fare una operazione difficile, che paragona al passaggio di «un elefante in una cristalliera», ma Domenico Pappaterra ad un evento unico del folklore nel Pollino ci crede da sempre. E «per la parte istituzionale» che gli compete ha provato, stasera, a mettere allo stesso tavolo i dodici comuni del comprensorio, le loro proloco, e i rappresentanti dei maggiori gruppi che delle tradizioni popolari hanno fatto la loro passione di vita. Ma nonostante le buone intenzioni e le premesse fatte, qualche mal di pancia l'assemblea l'ha avvertita. Soprattutto nella parte delle associazioni presenti. Non tutti, solo alcuni. Ma questo è il segnale che se nei principi di fondo il folklore dovrebbe unire, da queste parti, purtroppo, molti sono ancora i campanilismi e le «sovranità» - come le chiama il presidente del Parco Pappaterra - a cui molti sono legati e ai quali, forse, sarà difficile far comprendere che per realizzare un «grande evento» bisognerà rinunciare pure a qualcosa. Agli stati generali del folklore del Pollino, voluti da Domenico Pappaterra, proprio tutto per il verso giusto non è andato. Ma il presidente confessa, a chiusura della riunione, che comunque «ci incoraggia a lavorare», che si aspettava «che andasse molto peggio». Lui che è uomo del territorio conosce bene alcune “incrostazioni" nei rapporti e nei modi degli uomini che del folklore locale hanno fatto la storia. E che sono, tra l'altro, quel "know-how" sul quale Pappaterra vuole puntare per «candidare il Pollino ad un grande evento del folklore». La ricetta è presto enunciata nelle premesse di un appuntamento che vede i maggiori esponenti, istituzionali e folklorici del comprensorio, tutti nella stessa sala. «Bisogna metterci un pò di disponibilità» per evitare di «polverizzare le risorse» che corrono il rischio di non aiutare «nessun evento». E poi c'è l'occhio vigile alla Regione Calabria, con il suo bando sui "grandi eventi" che può essere quella risorsa per ottimizzare il tutto in termini istituzionali ed economici. Serve insomma una proposta che «coinvolga l'intero territorio» e che consenta di «costruire un cammino che ci possa vedere pienamente coinvolti». Tutto bello nelle premesse. E per la parte istituzionale, aldilà di qualche giusto appunto di metodo e di organizzazione (da parte del comune di Morano, con l'assessore Voto, e del comune di Frascineto, con l'assessore Sancineto), sembrano tutti essere d'accordo sui principi e sull'iniziativa. Le voci dissonanti più forti si ascoltano dalla pro loco di Morano, con Nicola Fuscaldi, e con il presidente del gruppo "Città di Castrovillari", Antonio Notaro, ma anche con il sempre presente Leonardo D'Agostino. Sono coloro che non gradiscono di trovarsi con una proposta, firmata da Gerardo Bonifati, già fatta e preconfezionata. E mentre il primo resterà fino alla fine, continuando a contestare di essere arrivato ad una riunione con un progetto già definito, il secondo, dopo il suo intervento "critico" lascerà l'assemblea. Resteranno, offrendo uno spunto diverso di lettura (possibilista) invece Marcello Perrone, Tonino La Rocca, Remo Chiappetta, ai quali il presidente Pappaterra tributerà anche il suo plauso per la "disponibilità" dichiarata di provare a stare insieme su questa idea di evento unitario. Sarà poi lo stesso Gerardo Bonifati, ma prima di lui il presidente Pappatera, a sottolineare come la proposta presentata è «soltanto una traccia» di cui non si vuole avere «la gestione». Anzi la si affida al «tavolo tecnico» che da qui ad un mese vedrà se ci sono i presupposti per poter ragionare di concerto su un grande evento del folklore locale. Pappaterra tenta di far rientrare le polemiche dentro l'alveo di una discussione di principio. E il sindaco di Castrovillari, presente insieme all'assessore Vigna, cerca di mettere l'accento sulla «identità del Parco che è anche culturale». E tenta di smussare gli angoli di una discussione che si sta confinando troppo «nel proprio particolare» dichiarando che, se ci si riuscirà, questa proposta dal Parco è «una sfida politica nel senso nobile della parola». Il folklore, insomma, può diventare un grande attratore turistico, supportato da finanziamenti pubblici che vanno nella direzione della «territorialità» e della «innovazione», se solo tutti comprenderanno che è davvero «la vocazione di questo comprensorio».



Il folklore dal campanile al comprensorio. La sfida difficile di fare rete Scritto da Vincenzo Alvaro 24 Gennaio 2012


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