L’era risorgimentale oltre ad avere un certo fascino romantico, porta con se un messaggio di speranza, un messaggio che come Miromagnum non potevamo non cogliere. La nostra terra all’epoca dell’Unità era una terra in cui le persone “vivevano poco, mangiavano meno, subivano tanto”, con questo non vogliamo dimenticare che il passaggio dai Borboni ai Sabaudi sia avvenuto senza colpo ferire, anzi… basta citare la rivolta del “6 maggio 1866” che vedeva in prima fila la cittadinanza Mormannese ribellarsi all’incremento dei dazi per la macina del grano. Tutti questi avvenimenti sfociano nella famosa disputa della questione meridionale, questione che vede per l’ennesima volta una forte divisione tra chi si sente defraudato e chi invece tra il dare e l’avere afferma senza ombra di dubbio che la bilancia pende a favore del passaggio sabaudo.
L’unica certezza che si ha che molti sono i nostri confratelli caduti vittoriosi e vinti, ribadiamo, già solo per questo, sarebbe opportuno riflettere e ricordare, ma alcune volte sembra che tutto ciò sia dovuto, scontato ancora peggio passato! Non vogliamo assolutamente scendere in una questione politica anche perché non ci compete, di contro vorremmo richiamare l’attenzione su come ancora oggi questo spirito di unità nazionale sia spesso di difficile identificazione. Ci sentiamo Calabresi, Veneti, Pugliesi ecc ma al più delle volte dimentichiamo di essere Italiani, lo siamo per la cultura, per l’arte, per la musica senza dimenticare la nostra cucina. Il Made in Italy nella sua diversità dovrebbe essere un fattore di vanto e di identificazione a livello mondiale.
Un motivo in più per ringraziare tutti coloro i quali che con il loro sacrificio hanno permesso di vivere a noi tutti un futuro migliore. Un sacrificio molte volte pagato con la vita, con l’emigrazione e l’emarginazione. Oggi grazie a questi patrioti “si vive di più, si mangia di più, non si è più analfabeti”.
Come associazione di un piccolo paese come Mormanno, qualunque nostra proposta/azione non potrà cambiare il mondo, ne siamo consapevoli, ma nello stesso tempo al pari di quei 1000 che diedero vita all’unità d’Italia, cerchiamo anche noi nel nostro piccolo di contribuire ad un futuro migliore fornendo una visione costruttiva della nostra terra.
Lo facciamo da oltre 30 anni, con spirito di aggregazione e collaborazione con enti Pubblici, Università, Aziende, associazioni. Nel corso di questi ultimi anni abbiamo fortemente rafforzato l’asse folklore-cultura-beneficenza. Sicuramente il salto di qualità è avvenuto con “La tradizione per la vita”, a seguire abbiamo partecipato ad innumerevoli iniziative con associazioni del calibro di “telefono azzurro” fino ad arrivare all’evento “Città in Danza” tenutosi l’11 Marzo a Cosenza presso il teatro Rendano, evento organizzato dalla UISP a favore dell’AISM (associazione Italiana sclerosi multipla).
Pensiamo fortemente che scuola, sanità, servizi sociali siano un eccellente collante per una nuova unità d’Italia, per fare questo occorre che ognuno lasci la propria visione personalistica fatta solo di se e di ma e si rivolga alla collettività.
J.F.Kennedy nel suo discorso inaugurale del proprio mandato (20/01/1961) affermava: “Non chiedete cosa possa fare il paese per voi: chiedete cosa potete fare voi per il vostro paese”
Non sarà il caso che ognuno si ponga questa domanda?
Nel Frattempo vi invitiamo a dare un’occhiata al servizio andato in onda su Teleitalia [la nostra calabria – Città in danza] e il relativo servizio fotografico realizzato dal team ladri di Luce.
Auguri di nuovo buona Unità a tutti!